Il marchio dell’Alfa Romeo è un’icona della creatività italiana nel settore automobilistico che si è conquistato nel mondo un’immagine di grande prestigio fin dal suo apparire all’inizio del secolo scorso.

I difficili e travagliati momenti che hanno accompagnato la storia imprenditoriale dell’Alfa Romeo non hanno mai appannato la qualità del prodotto, né hanno mai condizionato il rispetto, la passione e l’attaccamento per un marchio che ha sempre legato lo sviluppo dei propri modelli all’innovazione tecnologica ed ai successi nelle competizioni motoristiche.

Anche nei momenti più drammatici, l’Alfa Romeo ha mantenuto inalterato il suo impegno agonistico, non già per calcoli di mercato, ma solo perché le corse erano nel DNA degli imprenditori, sia privati che pubblici, dei progettisti, dei dipendenti, nonché dei clienti sportivi della marca.

E anche quando tale impegno veniva momentaneamente sospeso il suo spirito rimaneva intatto e sopito all’interno, mentre all’esterno costole dell’Alfa Romeo portavano avanti il mito italiano dell’automobile: la Ferrari, non si può dimenticare, nasce come Scuderia Ferrari dalla Squadra Corse dell’Alfa Romeo.

La rivoluzione industriale del secondo dopoguerra, che ha segnato l’ingresso dell’Alfa Romeo tra i grandi produttori automobilistici, parte dalla 1900 e dalla 1900 TI che nella tradizione sportiva del marchio si è guadagnata sui campi di gara, fin dal suo apparire, il titolo di “auto di famiglia che vince le corse”. E così è stato per la successiva Giulietta, l’auto simbolo del miracolo economico italiano, e per la Giulia. Nei loro diversi modelli queste auto hanno dominato per oltre vent’anni i campi di gara di tutto il mondo, aprendo al marchio italiano il cuore di nuove schiere di appassionati e di sostenitori.

Gens Italica Network ed il suo Club Auriga, dedicato alle Auto Italiane Storiche, non potevano mancare alle celebrazioni del Centenario dell’Alfa Romeo. Proprio nello spirito del Progetto “Simboli dell’Italia nel mondo”, che stiamo realizzando con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, intendiamo far rivivere alcune auto che abbiamo identificato come simboli del marchio del “biscione” e i personaggi, donne e uomini, ad esse legati. Le loro storie sono dedicate a tutte le comunità italiane e di origine italiana all’estero.



L’auto da competizione P2 ha portato all’Alfa Romeo nel 1925 la prima Coppa del Campionato del Mondo di Formula 1, conquistata proprio nel Gran Premio d’Italia a Monza, in settembre, davanti ad un pubblico numerosissimo ed entusiasta.





Con questa vittoria, il logo si completa con una corona di alloro, mantenuta poi inalterata per cinquant’ anni, fino al 1975.






La 158 da competizione, chiamata con il vezzeggiativo di “alfetta”, è nata sul finire degli anni trenta ma è ancora attualissima e vince con Giuseppe Farina nel 1950 il primo Campionato del Mondo di Formula 1 dell’era moderna.







La sua evoluzione, la 159, bissa il successo nel 1951, lanciando nel firmamento dei piloti Juan Manuel Fangio, un argentino quarantenne che ha ancora davanti una lunga ed entusiasmante carriera.








E’ il 1952 quando la 1900 C52 “Disco Volante Spider”, con un motore derivato dalla 1900 berlina, lascia tutti a bocca aperta con le sue linee così avveniristiche da essere ancora attuali. Di questa vettura da sogno viene allestita una versione con motore 6 cilindri di 3,5 litri che con Juan Manuel Fangio si classifica seconda assoluta nella Mille Miglia del 1953. E la “Disco Volante” diventa un mito del marchio Alfa Romeo.



l Registro Italiano Alfa Romeo, che dal 1962 riunisce gli appassionati del marchio, ha scelto proprio questa vettura per regalare a Milano un monumento che sia in grado di tramandare il ricordo e le emozioni dello storico stabilimento del Portello, dal quale le mitiche auto del “biscione” sono uscite alla conquista del mondo. Noi condividiamo con forte impegno questa grande iniziativa per il Centenario e invitiamo tutti i sostenitori dell’Alfa Romeo, per prime tutte le comunità italiane e di origine italiana presenti nel mondo, a partecipare con sostegno tangibile attraverso le modalità pubblicate sul sito web del Registro.




Infine, e siamo alla fine degli anni ’60, l’Alfa Romeo presenta un altro gioiello: la 33 Stradale, che, come i veri gioielli, incute rispetto e costa come un’auto da competizione. Il successo commerciale non arriva in un momento storico segnato in Europa da grandi movimenti di protesta sociali e politici, ma quei pochi esemplari prodotti si sono oggi trasformati in mito.



Per celebrare il Centenario, desideriamo anche dedicare una galleria molto particolare alle grandi berline Alfa Romeo: auto già nate come simboli e che ci mancano da troppi anni.

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