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Il Terremoto a Reggio Calabria

Ministero Beni Culturali: Archivio Fotografico “Agazio Trombetta”
Fondo iconografico del Prof. Agazio Trombetta, Deputato di Storia Patria per la Calabria
Testi di Ferruccio Formentini

“I guai non vengono mai soli”. E’ un antico proverbio, fra gli abitanti dello stretto che separa la Sicilia dalla Calabria forse qualcuno andava ripetendo diffidente dopo il sisma del 16 novembre 1894 che danneggiò soprattutto la provincia di Reggio Calabria facendo anche molte vittime soprattutto a San Procopio sepolte sotto la facciata della chiesa dove la popolazione si era raccolta in preghiera. Disastro che si ripeterà pochi anni dopo, il 9 settembre 1905, che fece sobbalzare pesantemente la terra da Reggio a Catanzaro procurando una grande emozione in tutto il paese per la grave entità dei danni

Non ci sarà neppure il tempo di censire i danni e avviare la prime opere di ricostruzione. I movimenti sismici torneranno a farsi sentire, il 23 Ottobre 1907, sul versante ionico del reggino protraendo per giorni e giorni i sinistri brontoli della terra accompagnati da frane che causarono ben 175 morti a Ferruzzano.

Ma i guai, anzi il grosso guaio non era ancora arrivato. Le note della marcia trionfale dell’Aida che aveva chiuso tra applausi a non finire la serata di gala al teatro Vittorio Emanuele di Messina, messa in scena anche per festeggiare l’illuminazione elettrica stradale che sostituiva quella a gas, si erano da poco spente e molte messinesi si erano appena coricati dopo aver a lungo passeggiato alla luce della nuova illuminazione stradale del lungo mare. Lunedì 28 dicembre ore 5, 20’,25” una tremenda scossa durata appena 30 secondi distrugge le due città dirimpettaie sullo stretto: Reggio Calabria e Messina. Uno dei più tremendi terremoti si era concluso in un fiato, mezzo minuto.

I primi soccorsi arrivano via mare anche perché è la sola via rimasta praticabile

Si scava tra la macerie per salvare i feriti

Intanto i sopravvissuti si riorganizzano per tornare alla vita

I sopravissuti dopo i primi stenti ritornano a una vita quasi civile grazie al generoso contributo del mondo intero e tra questi si distinsero gli interventi degli Stati Uniti presenti sul luogo del disastro attivamente fin dai primissimi istanti. Una svolta significativa si ebbe con la ricostruzione di una città fatta di case in legno prefabbricati (o quasi) che permise il ritorno della vita civile anche con la rinascita provvisoria di scuole, alberghi, luoghi d’incontro e ricreativi e la presenza delle rappresentanze istituzionali.

Documentazione iconografica :
La memoria ricorrente : cronache di eventi sismici del Prof. Agazio Trombetta
Edizioni De Franco – Reggio Calabria
Cento anni di oblio del Prof Agazio Trombetta
Edizioni De Franco – Reggio Calabria

Documentazione storica:
Archivio Storico della Marina Militare,Roma
Archivio Storico dello Stato Maggiore Esercito,Roma
Ufficio Storico del Comando Generale Arma Carbinieri, Roma
Archivio Centrale dello Stato, Roma
Commissione Centrale di Soccorso, Roma
Archivio Storico del Comune di Reggio Calabria
Archivio di Stato, Reggio Calabria
Biblioteca Comunale, Reggio Calabria
Biblioteca Arcivescovile, Reggio Calabria
Ministero Beni Culturali:Archivio Fotografico “Agazio Trombetta”