TORNA ALL'INDICE

L’aiuto degli Stati Uniti d’America a Reggio Calabria

del Prof. Agazio Trombetta

Il Comitato Federale Americano per gli aiuti alle popolazioni terremotate dopo il tragico sisma del 28 dicembre 1908 venne presieduto dall’Ambasciatore degli Stati Uniti a Roma S.E. Mr. Lloyd C. Griscom, che si avvalse per l’organizzazione operativa dell’Addetto Navale presso l’Ambasciata, Luogotenente Reginald Rowan Belknap, quale Ufficiale di collegamento con le Autorità italiane. La stessa Marina statunitense partecipò con grande slancio ai primi soccorsi d’emergenza in Calabria che giunsero dagli USA con la nave a vapore Celtic, mentre altro materiale sanitario e alimentare venne inviato con nave Bayern e distribuito alla presenza dei delegati Henry Nelsen Gay e W. Earl Dodge, che organizzarono una Commissione con scopi ricognitivi alla quale lo stesso Ambasciatore volle che fosse aggregato il Capitano di Artiglieria Armando Mola. La Delegazione, partita da Roma in treno, raggiunse Palmi portando al seguito, su un apposito vagone ferroviario, una comoda automobile. A Palmi, dopo la visita fatta al Regio Commissario, Generale Tarditi, questi volle che il Tenente Pagliano, addetto alla sua persona, accompagnasse la delegazione in tutti i paesi visitati.

La delegazione fece capo inizialmente a Palmi, da dove partì per il suo giro di ricognizione. Successivamente raggiunse Reggio per inoltrarsi nelle aree circostanti al solo fine di rendersi conto dei più urgenti bisogni dei luoghi visitati e informare giornalmente della situazione l’Ambasciatore americano a Roma. Successivamente, la Delegazione fece tappa a Reggio ed in alcuni paesi di montagna del versante ionico reggino, soggiornando nei locali baraccati del “Nuovo Albergo Centrale” da poco edificato. Tutte le escursioni furono sempre fatte in treno, in automobile o a dorso di mulo.

I contenuti della relazione del Capitano accompagnatore Armando Mola, tramandati anche nel suo diario particolareggiato redatto dal 6 al 17 febbraio 1909, e dallo stesso trasmesso al Ministero della Guerra, trovano riscontro anche nella relazione di Nelson Gay pubblicata a Roma nel 1909. Gli aiuti per la ricostruzione vennero valutati per le singole località visitate dalla Delegazione federale anche attraverso la destinazione del legname e dei materiali edilizi necessari ai baraccamenti dei vari villaggi e cottages americani. Al materiale già stoccato dal Governo italiano presso le stazioni ferroviarie ed i porti si aggiunse quello inviato dagli Stati Uniti, per un ammontare di circa 3.000.000 di lire(in realtà paragonabili a circa 5.000.000 quando si tenga conto dell’assai minor costo del legname in America e della completa esenzione dalle spese di trasporto, essendo questo eseguito da navi ausiliarie della Marina federale).

Inoltre la Delegazione dispose l’invio nelle varie località del reggino di un carro merci coperto, messo a disposizione dalla Direzione delle Ferrovie di Stato, unitamente ad un carro-equipaggio per automobile.

Furono caricate, altresì, circa 100 casse di latte svizzero sterilizzato e quattro armadi farmaceutici.
La Delegazione fu munita di commendatizie lascia-passare fornite dai Ministeri della Guerra e degli Interni. Essa si provvide di tutto il necessario per vivere accampata durante una diecina di giorni circa, senza fare assegnamento alcuno sulle risorse locali.

Come riportato nella relazione del Capitano Mola: “Per i percorsi su strada ordinaria Mr.Dodge mise a disposizione della Delegazione la propria automobile, una Charron Girardot et Voigt della forza di 50 cavalli, provvista di antiderspan a tutte le ruote, che fece ottima prova, non dando luogo ad incidenti di sorta, né richiedendo mai il cambio di un copertone o di una camera d’aria, sebbene i 700 km. circa di percorso complessivo si compissero su strade quasi sempre pessime, e spesso coperte di rottami o macerie. L’Ambasciata mise poi a disposizione dei delegati una piccola nave ausiliaria americana, lo Scorpion, per l’eventuale trasporto di soccorsi o di persone in località in cui tale mezzo fosse da preferirsi agli altri esistenti. Simile necessità non fu però mai sentita e lo Scorpion non fu pertanto utilizzato. Generalmente, le prime ore del mattino venivano occupate nello scarico o nella consegna di parte degli oggetti portati da Roma. Indi l’intera giornata veniva passata in escursione; in automobile, per ferrovia, o a dorso di mulo. Alla sera, rapporto delle operazioni della giornata ai Regi Commissari e preparazione delle conseguenti richieste telegrafiche; il che spesso si prolungava fino a tarda ora della notte.
Ricovero notturno dei delegati fu il carro di trasporto ferroviario per l’automobile, durante la sosta a Palmi, e il nuovo “Albergo Centrale”, ricostruito in legname dal Comitato Veneto Trentino, durante la sosta in Reggio. Tempo sempre pessimo. Temperatura generalmente rigida: pioggia tutti i giorni, neve e grandine nelle zone montane”.
La città di Reggio e le località della costa calabrese non vennero visitate dal Presidente degli Stati Uniti Theodor Roosevelt, che, diretto in Africa a bordo dell’Incrociatore “Admiral”, fece una breve sosta straordinaria di 3 ore a Messina il 6 aprile del 1909, dove venne accolto dai Sovrani italiani e visitò il Campo Americano in costruzione. Tuttavia, il giorno successivo (7 aprile 1909) l’Ambasciatore americano Griscom, giunto al seguito del Presidente Roosevelt, si recò a Reggio per accompagnare la Regina Elena nel corso di una visita presso i cottages del Villaggio Americano, dove pernottò prima di fare rientro a Roma.

Gli interventi di aiuto umanitario da parte del Governo e delle organizzazioni filantropiche statunitensi riscossero una vasta eco presso l’opinione pubblica, suscitando profonda gratitudine da parte delle popolazioni colpite dal sisma.











A Reggio Calabria, il 23 febbraio 1919, nel corso di una colazione di lavoro presso l’Hotel Centrale baraccato, in presenza di numerosi Sindaci dei paesi devastati,vennero offerte le insegne di Cavaliere dell’Ordine Mauriziano al Capitano H.W.C. Boudoin, rappresentante della Croce Rossa Americana,per l’opera filantropica svolta dall’Associazione anche durante il periodo della cessata Prima Guerra Mondiale. La proposta di concessione dell’onorificenza era stata formulata del Prefetto di Reggio Calabria.Inoltre, al fine di perpetuare la memoria degli aiuti ricevuti, numerose vie del quartiere americano, sorto nella zona di Reggio chiamata Tremulini, vennero intitolate a Stati e Città statunitensi (via Pensilvania, via Georgia, via Boston, via Filadelfia) od a personalità come il Presidente Roosevelt.

Documentazione iconografica :
La memoria ricorrente : cronache di eventi sismici del Prof. Agazio Trombetta
Edizioni De Franco – Reggio Calabria
Cento anni di oblio del Prof Agazio Trombetta
Edizioni De Franco – Reggio Calabria

Documentazione storica:
Archivio Storico della Marina Militare,Roma
Archivio Storico dello Stato Maggiore Esercito,Roma
Ufficio Storico del Comando Generale Arma Carbinieri, Roma
Archivio Centrale dello Stato, Roma
Commissione Centrale di Soccorso, Roma
Archivio Storico del Comune di Reggio Calabria
Archivio di Stato, Reggio Calabria
Biblioteca Comunale, Reggio Calabria
Biblioteca Arcivescovile, Reggio Calabria
Ministero Beni Culturali:Archivio Fotografico “Agazio Trombetta”